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Approccio ecologico sociale (aes)

L’AES rappresenta la teoria che vede poi la sua realizzazione pratica nel lavoro dei Club. Ogni cosa che al Club viene proposta non è a caso, ma è il frutto di un ragionamento, anche evoluto o modificato negli anni, su come per ottenere un certo risultato bisogna agire in un certo modo. A sua volta il lavoro pratico nei club ha fornito nel tempo elementi di riflessione su quali aspetti della teoria funzionassero e quali fossero da modificare. Andiamo quindi ad elencare i punti fondamentali dell’AES e come essi si declinano nel lavoro del club.

  • “La salute dipende dalla cultura sanitaria e generale, dalla spiritualità antropologica nella comunità. Noi abbiamo sviluppato il concetto ecologico sociale per il controllo dei problemi alcolcorrelati e complessi. Lo stesso lavoro può essere applicato per tutte le altre sofferenze comportamentali e varie loro combinazioni. Il problema alcolcorrelato e complesso viene visto come uno stile di vita, un comportamento multifattoriale, psico-fisico-sociale-antropospirituale”.

Per questo la proposta del Club è per un lavoro che sia principalmente rivolto alla Comunità in cui il club è inserito. E’ anche una proposta di salute e benessere e quindi di cambiamento di stile di vita complessivo, non limitato all’uso di alcol. Si usa spesso l’espressione “siamo tutti responsabili di tutti”. Nella pratica del club si inizia prendendosi le piccole responsabilità richieste dal metodo stesso (stesura del verbale, cariche nel club e poi nell’associazione…) che rappresentano esercizio per un impegno attivo anche fuori dal club stesso.

  • “…per questo serve organizzare una rete fitta di punti d’appoggio per la protezione e la promozione della salute nella comunità. I punti di sostegno di questa rete sono gli individui, le famiglie, le istituzioni sanitarie e sociali, pubbliche e private, ecc” L’invito al Club è di lavorare nel territorio e in rete con le altre agenzie che si occupano di promozione della salute.

L’invito al Club è di lavorare nel territorio e in rete con le altre agenzie che si occupano di promozione della salute.

  • “Il Club lavora secondo un approccio sistemico. Ciò significa osservare e situare i problemi alcolcorrelati e le loro conseguenze all’interno del sistema bio-sociale nel quale la persona vive e lavora. Si capisce allora perché il Club, fin all’inizio, si rivolga alla famiglia nella sua interezza, famiglia che è il sistema bio-sociale più significativo per ogni individuo”.

Il Club viene definito come “una comunità multifamigliare di non più di 12 famiglie, in cui si crea un’empatia, un’atmosfera emozionale positiva tra le famiglie e tra le famiglie e il Servitore-Insegnante che favorisce la comunicazione ed interazione tra tutti i presenti.

  • “Formazione ed aggiornamento (delle famiglie, sei Servitori-Insegnanti, delle comunità locali) rappresentano il perno per un sistema ecologico-sociale nei programmi territoriali. Per utilizzare il club in modo più efficace, per poter cambiare lo stile di vita personale accettando il principio ecologico-sociale bisogna imparare cos’è il club e come in esso si lavora. Formazione ed aggiornamento debbono essere uguali per tutto il sistema e per tutto il sistema nazionale”

Per questo la formazione è parte integrante del percorso di club e gli si dedica un tempo al di fuori degli incontri di club affinchè essa non interrompa il lavoro per le famiglie già inserite:

  • Scuole alcologiche territoriali (SAT) di 1° modulo: rappresentano la formazione di base per le famiglie in ingresso al club. Tutte le nuove famiglie dei club di un territorio vengono riunite per un ciclo di 8-10 incontri
  • Scuole alcologiche territoriali (SAT) di 2° modulo: aggiornamenti per tutte le famiglie di club da tenersi ogni 2 anni, perchè l’esperienza dimostra che le conoscenze e la metodologia cambiano nell’arco di due anni perciò diventa indispensabile un aggiornamento di 4 ore.
  • Sensibilizzazione delle famiglie ai problemi alcolcorrelati e complessi nella comunità locale (SAT di 3°Modulo): momenti di sensibilizaione dedicati alle famiglie che non sono membri di club e che non hanno necessariamente problemi alcolcorrelati.
  • Formazione ed aggiornamento per i Servitori-insegnanti: a partire dal Corso di Sensibilizzazione, come formazione di base per essere servitori-insegnanti, alle autosupervisioni mensili, ad almeno 2 aggiornamenti annuali.
  • “Lottando per i diritti umani fondamentali, cecando di accettare la diversità e la convivenza e imparando a promuovere la pace, i club hanno fatto tutto il possibile per proteggere i valori spirituali, quei valori che sono specifici per la specie umana e che la fanno diversa da tutte le altre creature che la circondano. La società odierna, in crisi spirituale profonda, potrà sperare di garantire questi valori cercando di definire dei comportamenti capaci di portare ad una spiritualità ecologica. I club con il loro lavoro sia nella comunità multifamiliare dei club, sia in quella locale, promuovono il cambiamento della cultura sanitaria e generale esistente per giungere ad una migliore qualità di vita e questo significa un lavoro antropologico-spirituale, la cui responsabilità si estende non solo alla famiglia e alla comunità locale, ma all’umanità in generale”.

La proposta del club è una proposta di benessere. Il benessere personale non è pensabile se non coincide con il benessere di chi ci circonda. Per questo è una proposta di uguaglianza, di pace e di accettazione dell’altro, chiunque questo sia.

  • “La spiritualità è sviluppata in tante forme quanti sono gli individui ma, alla base, esiste sempre un codice etico uguale per tutti. Qualche volta questo codice, se disturbato può produrre dei disagi (disagi o disturbi spirituali) che possono essere combinati con varie altre sofferenze fisiche, psichiche e sociali incluse quelle alcolcorrelate. In questo disagio possono essere visti i problemi provocati dalla non accettazione di se stesso, del proprio comportamento e del proprio ruolo nella comunità. Questo disagio è accompagnato da un senso di impotenza davanti al problema e di impossibilità di capirlo. Questo disagio può essere presente nei vari settori della spiritualità: emozionale, politico, religioso, ecc.. Dopo che è iniziato il cambiamento nel club bisogna lasciare a tutti la libertà di trovare le proprie risposte”.

Il club accoglie, ascolta empaticamente, non giudica il disagio portato da ciascuno. Sostiene le scelte di risposta personali e libere di ciascuno.
Raggiungere l’astinenza di per se non significa molto. La maggior parte delle persone, se una volta raggiunta l’astinenza non sono in grado di continuare la crescita e la maturazione, perdono anche l’astinenza (ricaduta) o comunque continuano a vivere con problemi spirituali ed esistenziali irrisolti. Questo cammino è detto Cambiamento.