Conclusioni Corso di aggiornamento 28 – 29 ottobre 2022 – Centro Giovanile San Gaetano – Montebelluna

Nelle giornate di venerdì 28 e sabato 29 ottobre 2022 si è svolto il corso di aggiornamento per Servitori Insegnanti e famiglie dei C.A.T. (Club Alcologici Territoriali), intitolato ‘Ecologia Sociale, Neuroscienze e Club’.

Il corso è stato promosso dall’Acat Nord Est, e si è svolto presso il centro giovanile parrocchiale di San Gaetano a Montebelluna (TV).

Hanno partecipato 48 persone provenienti dalle Acat: Nord Est, Verona Est, Portogruaro, Sinistra Piave, Vicenza, Basso Vicentino, Camposampiero, Valle Agno, Treviso, Valori Nuovi, Nuovi Orizzonti, Belluno.

Il corso è stato tenuto da Giuseppe Corlito e Flaviana Conforto entrambi servitori insegnanti che si sono susseguiti in una serie di interventi sul tema delle neuroscienze in rapporto al pensiero Ecologico Sociale del professor Hudolin sottolineando le applicazioni nel campo pratico della vita dei Club.

Alla fine di ognuna delle due giornate, i corsisti si sono riuniti in gruppi di discussione in cui hanno elaborato una serie di punti salienti, discussi poi in assemblea.

Dalla prima giornata è emersa l’importanza del cambio di paradigma che la scienza ha introdotto, passando dal considerare l’uso di sostanze una malattia designata con la parola “dipendenza”, al definire questo rapporto come “legame”.

L’idea di utilizzare il termine ‘legame’ invece che parlare di dipendenza fa pensare ad un nodo, che può essere sciolto, è una visione che restituisce libertà di scelta.

Il professor Hudolin, ha sostenuto che il legame con l’alcol è frutto di uno stile di vita, è sostanzialmente un comportamento socialmente accettato indipendentemente dalle conseguenze salutari o dannose, sottolineando la responsabilità della persona.

Naturalmente sia i Servitori Insegnanti che le famiglie dei Club hanno la responsabilità di aggiornarsi ed essere informati per usare nella propria quotidianità questo termine e di conseguenza una nuova prospettiva per intraprendere e perseguire un cammino di sobrietà e benessere.

Gli studi scientifici dimostrano come l’assunzione di sostanze o anche comportamenti additivi senza uso di sostanze attivino il circuito neurale della ricompensa, questo circuito si attiva inizialmente indipendentemente dalla coscienza, ma il lobo frontale, deputato alla razionalità, può intervenire per controllare i comportamenti.

In quest’ottica la frequenza costante al Club permette di perseverare nella quotidiana capacità di scegliere un percorso comportamentale volto alla sobrietà e al benessere, in un ambiente ecologico sociale ‘protetto’. Il Club diventa così una palestra in cui, dopo aver sperimentato “legami dannosi” ci si allena a coltivare “legami nutrienti”, grazie ai quali ogni componente si arricchisce. Più si è costanti in questo allenamento più questo arricchimento riesce ad essere trasmesso al di fuori del Club.

La conferma che la scienza ha convalidato la metodologia di Hudolin ci aiuta a dare delle spiegazioni chiare.

Nella seconda giornata di corso gli interventi si sono focalizzati sui concetti di empatia e spiritualità antropologica o cultura sociale.

Corlito ha fornito le basi neuroscientifiche dell’empatia, portando un breve approfondimento sui neuroni specchio (gruppo di Rizzolatti, Parma, 1992), i quali permettono all’essere umano, di ‘mettersi nei panni dell’altro’ (in gergo tecnico embodied cognition) e quindi di sentire ciò che sente l’altro.

La conseguenza di questo patrimonio strutturale è che tutti noi siamo empatici per natura, questa capacità può e deve essere allenata, ma può essere anche persa se non viene tenuta adeguatamente attiva.

L’empatia è alla base dell’intelligenza sociale, che ci permette di vivere in società.

Alla base del benessere sociale vi è un principio fondamentale ossia la pace, e perché ci sia pace bisogna dissociarsi totalmente dalla guerra.

Visto il momento storico, ma al di là di questo, questo punto di vista viene fortemente sentito e condiviso da tutto il gruppo di partecipanti, che si schiera totalmente a favore della pace e contro la guerra, nell’ottica comune di favorire il benessere collettivo.

Dai lavori di gruppo emerge come il Club diventa una palestra di solidarietà per tutti coloro che ne fanno parte ‘un luogo in cui allenare la nostra empatia, la nostra spiritualità antropologica e contribuire al benessere comune’.

Già a partire dalla ‘piccola’ realtà del Club non è raro che sorgano conflittualità, quindi l’allenamento dell’empatia diventa motore per trovare una convivenza di pareri e opinioni anche se divergenti.

L’accoglienza, il supporto, l’empatia e la solidarietà diventano quindi i fili che compongono la nuova rete con cui stringere il nodo del ‘legame’ con uno stile di vita sobrio, il quale alimenta il circuito della ricompensa donandoci il benessere.

È molto bello aver scoperto che la solidarietà ha un effetto positivo sulla persona, sulla famiglia e sul club alimentando il circuito della ricompensa.

Ringraziamo i relatori Giuseppe Corlito e Flaviana Conforto per la loro disponibilità e professionalità. Ringraziamo anche le famiglie e i servitori-insegnanti che si sono mobilitati per la riuscita dell’iniziativa

Acat Nord Est