Conclusioni Congresso Longarone 2022

Il giorno 17 settembre 2022, si è svolto a Longarone (BL) il 3° Congresso Arcat Regionale per
festeggiare insieme i 40 anni dalla nascita dei primi Club nel Veneto.


L’Associazione Regionale, tutte le famiglie dei Club ed i Servitori Insegnanti si sono ritrovati
insieme per riflettere su sé stessi, per affrontare le sfide del presente, guardando alle nostre
radici e alla nostra storia, per “rigenerarci” in un futuro che valorizzi il rispetto di sé e degli
altri, il prendersi cura della realtà sociale e dell’ambiente e verso una sempre migliore
accettazione e comprensione e la pace tra i popoli.

Terzo Congresso di Longarone: chi ha partecipato?


Al Congresso hanno partecipato 630 persone, provenienti da tutte le province del Veneto.
Hanno portato i loro saluti iniziali la presidente Arcat uscente, Annarosa Pettenò e il nuovo
Presidente Arcat Alessandro Toniolo, Loris Allegro del Gruppo di lavoro e Franco Livan,
Presidente Acat Belluno che ha presentato le autorità locali presenti che nei loro saluti e
riflessioni hanno colto il prezioso valore del lavoro del Club:

  • Dr. Gian Paolo Pecere, Direttore dei servizi socio sanitari Aulss 1
  • Dr.ssa Amalia Manzan, Dipartimento dipendenze Serd Aulss1
  • Dr.ssa Elisa Fontana, In rappresentanza della direzione dipartimento di prevenzione del Dr.
    Sandro Cinguetti
  • Ali Chreyha, Vice sindaco di Longarone
  • Alfredo Comis, Onorevole ex presidente ulss1 Cadore che ha attivato l’attività di Alcologia
    ad Auronzo nel 1982 e nel 1983 l’apertura del reparto di Alcologia grazie all’iniziativa del
    compianto Dott. Domenico Mongillo.
  • Dr. Alfio de Sandre, Alcologia di Auronzo
  • Don Fabio Cassol, collaboratore parrocchiale a Fortogna (Frazione di Longarone)
  • Renato Marangoni, Sua eccellenza Vescovo di Belluno
  • Marco Orsega, Presidente Nazionale AICAT che ha sottolineato che ricordare i 40 anni
    “buon compleanno” di una storia insieme, apre un nuovo periodo rigenerativo.

Spazio alle riflessioni

Dalle riflessioni emerge che questo Congresso è una grande opportunità, a partire
dall’evidenza che i malesseri e i disagi sono in crescita e dobbiamo rilanciare e assumersi
ognuno le proprie responsabilità. Da qui un nuovo inizio per tutti i Club: riprendere risorse ed
energie, l’importante è essere qui e darci da fare.


Lo sguardo di ognuno permette di vedere cosa succede nel Club, la cultura cambia con noi, il
Club mette attenzione sul bere e non sull’alcolismo “io voglio essere con te nella strada della
salute
”.


Il cambiamento è il lasciarsi andare, perché è inevitabile, appartiene al processo evolutivo
dove ognuno è disposto ad un cambiamento personale. Facendo una strada insieme si
imparano tante cose, quando si dice grazie è il momento dove si riscopre il bello delle cose e
dello stare insieme.

Riflessioni personali dei Pioneri dei Club nel Veneto

Alcuni amici, (ancora attivi nei programmi) hanno con piacere accettato di esserci per
raccontarci il loro inizio ed il contatto con i Club. E’ stato molto bello ricordare e ritrovarci
insieme dopo tanto tempo e significative sono state alcune loro riflessioni:


Hudolin mi ha dato un’impronta. Nei club ci sono persone che si vogliono bene e lottano per
gli stessi obiettivi.

Ho creduto in un incontro generativo, non perdiamo mai di vista l’alcol per andare oltre, e
quando si soffre i problemi sono spirituali.

Da un primo incontro di confusione è nata poi una scelta che ha condizionato la mia vita, sia
professionale che umana.
È seguito un momento caldo e di cuore, molto applaudito, nel rivedere la nascita delle Acat
in ogni provincia e per immagini la storia dei Club: molti volti amici e tanti ci hanno lasciato,
del tempo che passa…e noi dentro a questa storia e a questo viaggio!

Dalle relazioni dei Club


Impariamo le fondamenta quando entriamo, costruiamo il presente con le nostre scelte
e progettiamo il futuro con il nostro esempio.


Siamo consapevoli che la nostra visione, grazie al pensiero di Vladimir HUDOLIN, è sistemica,
ecologico-sociale e antropospirituale: è questa la cultura che proponiamo.


Il Club è consapevole che, in questo momento storico, è importante esserci con la semplicità
della presenza per essere proposta di cammino insieme, nella sobrietà, certi che “l’effetto
farfalla” è una dimostrazione di grande forza.

Club come Spazio Aperto

Lo spazio aperto, come noi oggi desideriamo considerare il club, sia per tutti un luogo
libero in cui esprimersi, un luogo in cui impegno e tolleranza convivano, dove la
persona,messa al centro di tutto, riscopra la bellezza della propria esistenza.


Spazio aperto è uno spazio dove ogni disagio esistenziale è accolto: pensiamo soltanto quanto
Hudolin si sia soffermato nei suoi scritti sulla Multidimensionalità della sofferenza umana.


Spazio aperto significa anche accogliere tutti coloro che, affascinati dal pensiero di Hudolin e
desiderosi di interrogarsi sul proprio “bere”, vogliono approfondire l’approccio ecologico
sociale alla base del nostro Metodo e intendono quindi intraprendere un percorso di
cambiamento e crescita personale nel Club.


Il Club mi ha insegnato dei valori grandi, per primo toccare con mano la sofferenza, non solo
mia ma anche degli altri, saperla riconoscere a pelle da uno sguardo, sapermi mettere in
ascolto delle parole, ma soprattutto dei grandi silenzi che fanno molto più rumore: mi ha
donato l’empatia.

Congresso Longarone 2022: l’importanza delle parole

Alcuni termini utilizzati, come Ecologia Sociale, sono di difficile comprensione. Capiamo che
sono i pilastri di questa metodologia e che ciascuno di noi avrebbe il dovere di approfondire
anche autonomamente, ma non tutti hanno gli strumenti per farlo e alla maggior parte di noi
appaiono come concetti astratti, difficili, che andrebbero tradotti in esempi concreti, calati
nella realtà di cui sono fatti i club territoriali: gente comune, famiglie semplici, non certo
studiosi, sociologi o psicologi.


In questi anni di club, crediamo di aver capito che il prof. Hudolin, dopo aver individuato e
messo in pratica un metodo nuovo per affrontare i problemi legati all’abuso dell’alcol, ha
costruito intorno ad esso un concetto che va al di là del problema alcol e abbraccia una
complessa visione del mondo e dell’uomo, nella vita, nella società, nella salute e nella
spiritualità, adottando parole e concetti che abbiamo sentito spesso ripetere e che si vorrebbe
noi fossimo in grado di tradurre in parole ed azioni concrete all’interno del Club. Tuttavia
(almeno per quel che ci riguarda), non sono concetti facili e dovrebbero essere spiegati anche
con esempi comprensibili a tutti.


Chi partecipa al Club ha un carico di responsabilità di cui deve essere consapevole, un
impegno che si prende ad oltranza e con lungimiranza.

Conclusioni Congresso di Longarone 2022: per il futuro


Per il futuro mi piacerebbe che l’ACAT si aprisse a 360 gradi a tutte Ie sofferenze, anche a
quelle nuove, come ad esempio: legame da tecnologia, dal Iavoro, affettiva, disturbi
alimentari, comportamenti complessi come Ia sindrome della capanna ecc.., che con molto
dispiacere colpiscono soprattutto i giovanissimi.


Quale può essere una buona prassi? Continuare con il nostro stile di vita sobrio sotto
tutti i punti di vista, non isolandoci ma restando dentro la comunità a prova che si può
ritornare alla vita serena, nonostante il passato,nonostante le difficoltà affrontate,ma
soprattutto grazie alla nostra consapevolezza che felici si può!


Dobbiamo dimostrare con la nostra serenità nell’affrontare la vita quanto importante
è stato imparare nel Club a non avere paura di parlare delle nostre storie e quanto
importante è aver imparato a non sentirsi colpevoli né vittime, ma persone che vogliono
reagire.


Le ACAT Valori Nuovi e Pedemontana del Vicentino, hanno presentato attraverso delle slide
Le nostre parole per immaginare il futuro e per costruire il presente”.


Partendo dalla metafora del soffione: si sparge e si lascia trasportare per essere poi pronti
per generare una nuova vita, con coraggio e fiducia per affrontare un nuovo cammino.


Scegliendo di stare bene avendo cura di se stessi e degli altri sentendoci parte di un’unica
fraterna umanità. Imparando ad accogliere, riconoscendo le competenze di ognuno
promuovendo la partecipazione ad iniziative che diano visibilità al lavoro di squadra a
sostegno di un obiettivo comune, la protezione di una salute circolare.


Tutti noi dobbiamo essere consapevoli delle nostre competenze per impegnarci in prima
persona nella costruzione del bene comune, creando insieme comunità educanti. Riscopriamo
la diversità come profonda ricchezza da custodire: i giovani, protagonisti di processi rigenerativi immaginati da loro e per loro.

“Kitai, dicono i Giapponesi, attesa. Ciò che è bello si fa sempre attendere, mentre ciò
che di bello arriva subito, subito se ne va. Ogni vera rinascita ha bisogno di tempo”.

Il futuro passa per i giovani

Dal gruppo giovani Arcat Veneto (GAV) emerge la necessità di viversi in modo nuovo e
stimolante il nostro futuro con riflessioni legate a nuove parole chiave:

1. Generazioni diverse parlano lingue diverse, è importante dialogare con tutti, ogni persona
è una ricchezza.
2. L’inclusione inizia fuori dal Club, accogliamo anche persone “diverse” senza alzare muri.
3. La noia al Club tabù o risorsa: il racconto settimanale al Club è un bene per tutti accanto a
stimoli sempre di nuovo interesse.
4. La cultura scientifica è il nostro futuro, fondamentale nel nostro lavoro per essere al passo
con la realtà attuale.
5. “Alcolista” è davvero una parola tabù? Manteniamo la nostra identità testimoniando la
bellezza della sobrietà.

Il gruppo di lavoro di ECC

Il gruppo di lavoro di EEC ha condiviso delle proposte operative nella formazione futura rivolta
sia a tutti i Club ma anche con uno sguardo attento alla realtà attuali ed ai bisogni della
comunità:

Nel nostro futuro sogniamo una rigenerazione con la Comunità, lavorando insieme per una
buona, sana, bella e giusta convivenza, con pari dignità.

Costruiamo insieme alla comunità micro progetti di Promozione della Salute (PdS), in
collaborazione con vari enti:scuola, associazioni, servizi, professionisti dell’educazione e della
sanità. Lavoriamo su temi che riguardano la convivenza, la soddisfazione dei nostri bisogni
materiali e culturali, il ben essere e il mal essere sociale e individuale, ecc..

Tali micro progetti di PdS, pur partendo dall’Associazione e dai Club, che hanno una grande
esperienza in programmi alcologici territoriali ed un grande patrimonio esperienziale,
superano e vanno oltre il tema alcol e ci permettono di confrontare a tutto campo le nostre
esperienze di vita: positive e negative.

Dobbiamo farci conoscere e dialogare di più con la comunità, valorizzando le reciproche
competenze e lavorando insieme sulla multidimensionalità della vita.

Pensare ad un tema “alto”.

Lavoriamo non soltanto sull’alcol, ma soprattutto sulle
esperienze di fatiche e bellezze del vivere, alla pari con il mondo professionale, nel
confronto e nella condivisione reciproca.

Lavoriamo per costruire insieme esperienze di benessere e impegno sociale, come forte
deterrente alla ricerca di “evasione e ben essere artificiale” per una crescita sana, consapevole
e solidale e non per una cultura dell’evasione, dell’individualismo, della competitività, della
sfida, del consumismo, del nichilismo.

Non dobbiamo omologarci al linguaggio e ai valori
dominanti, ma ribadire la nostra identità, contaminando la comunità per contribuire al
cambiamento culturale antropospirituale.

Ringraziamenti finali

Questo Congresso, si è realizzato grazie all’insieme di risorse, potenzialità, desiderio di
incontraci, voglia di crescere e di condividere, di sentirsi parte di una grande famiglia.
Un grazie particolare va all’ospitalità e disponibilità del territorio bellunese, di tutto il gruppo
di lavoro e del grande e prezioso impegno del coordinamento delle Acat Bellunesi.


È stato bello ed interessante nel pomeriggio, terminare i nostri lavori con un momento di
canto, il coro “Vocincanto” di Feltre e il gruppo di danza “Ucraina Insieme” di Padova,
valorizzando così in leggerezza e gioiosità il momento di chiusura del
nostro Congresso.

Leggi anche le Conclusioni al Corso Monotematico di Sezano