Conclusioni – Corso di sensibilizzazione all’approccio ecologico sociale – Forte Marghera, Mestre-Venezia 27 marzo – 1 aprile 2023

(Ben essere con la comunità Salute esistenziale – Problemi alcol-droga-azzardo

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Corso di sensibilizzazione all’approccio ecologico sociale

Si è svolto dal 27 marzo al 01 aprile 2023, presso Forte Marghera, Mestre-Venezia, il Corso di sensibilizzazione all’Approccio Ecologico-Sociale (metodo Hudolin) diretto da Piermaria Pili, con la condirettrice Annarosa Pettenò, i conduttori Giuliano Busatto, Luca Cecutti, Nicoletta Regonati, Alessandra Zoccante e i co-conduttori Paola Bergo, Liviana Boscolo, Paola Fiorin, Francesco Foschi, Fabrizia Maronese, Beatrice Terrigno, Rebecca Zorzetto.

Il corso è stato organizzato dal Coordinamento delle Acat della Città Metropolitana di Venezia: ACAT Mestre, ACAT Venezia, ACAT Chioggia-Cavarzere, ACAT Basso Piave, ACAT Portogruarese in collaborazione con ARCAT Veneto ODV. Cofinanziato dal Comune di Venezia con il contributo dell’Unione Europea – Fondi Strutturali e di Investimento Europei – Programma Operativo Città Metropolitane 2014-2020 – Bando Crowdfunding Civico, La città SIcura di sé in collaborazione con: Direzione Generale del Terzo Settore e della Responsabilità Sociale delle imprese”. Iniziativa realizzata nell’ambito del progetto “Reti al Cubo” con il finanziamento concesso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali a valere sul Fondo per il finanziamento di progetti e attività di interesse generale nel Terzo Settore ai sensi dell’art. 72 del decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117.” Con il patrocinio dell’Az.ULSS 3 Serenissima.

All’apertura hanno portato il loro contributo e si ringraziano: il Consigliere Delegato del Sindaco al rapporto con i cittadini Paolino D’Anna, l’Assessore alla Coesione Sociale Simone Venturini, il Direttore Dipartimento Dipendenze Az.ULSS 3 Serenissima dr. Alessandro Pani.
Alla tavola rotonda del mercoledì hanno portato il loro contributo sul lavoro di rete e sull’importanza di sviluppare le collaborazioni in questo territorio: la dr.ssa Laura Suardi del Dipartimento Dipendenze-Coordinatrice Alcologie dei SerD afferenti all’Az.ULSS 3 Serenissima, il dr. Alberto Scarpa Direttore dell’U.O.C. di Medicina Fisica e Riabilitazione dell’Ospedale “San Raffaele Arcangelo-Fatebenefratelli” di Venezia, con i collaboratori dr. Giampietro Squaquara, dr.ssa Patrizia Boscolo e dr.ssa Chiara Tacchi, la dr.ssa Silvia Michelini e la dr.ssa Rebecca Zorzetto del Dipartimento di Prevenzione-Servizio MCNT e Promozione Interventi nella Comunità dell’Az. ULSS 3 Serenissima, la dr.ssa Monica Lazzaretto del Centro Studi della Cooperativa Mons. Olivotti, il dr. Marco Parente della CT Emmaus Opera Santa Maria della Carità, il sig. Gianpietro Cecchetti e dr.ssa Paola Bergo dell’ACAT Mestre. Si ringraziano tutti sentitamente.

La segreteria è stata coordinata da Loris Allegro con la collaborazione di Paola Bergo, Gianpietro Cecchetti, Patrizia Famengo, Beatrice Terrigno e Rebecca Zorzetto. A loro un grazie di cuore per averci permesso di trascorrere nel miglior modo possibile questo tempo. Grazie alla Fondazione Forte Marghera per l’ospitalità in una sede accogliente inserita in un ambiente ricco di storia e di natura.

Un grazie particolare ai Club Alcologici Territoriali (CAT), famiglie e servitori-insegnanti, delle ACAT Mestre ODV, ACAT Treviso ODV, ACAT Basso Piave ODV che hanno ospitato i corsisti con una calorosa accoglienza durante le visite ai Club.
Un pensiero e un ringraziamento particolare va alla famiglia Hudolin che ha dato vita ai Club secondo l’approccio ecologico-sociale, un approccio alla vita dinamico, in continua evoluzione e aperto ai cambiamenti.
Infine, un grazie ai corsisti che con la loro presenza e disponibilità hanno permesso la realizzazione e la buona riuscita del Corso.
Hanno partecipato 29 corsisti provenienti dalle province di Treviso, Venezia, Vicenza, Padova della regione Veneto, una corsista della provincia di Udine.
Preziosa la presenza di molti giovani all’interno del corso. L’aspetto dell’eterogeneità legata all’età dei partecipanti, alle diverse professionalità ed esperienze di vita e, per taluni, anche di CAT ha permesso un variegato confronto e uno scambio di aspettative, di punti di vista ed emozioni alla pari facendo emergere l’enorme potenzialità dei partecipanti e favorendo un arricchimento reciproco.
Il corso è finalizzato alla sensibilizzazione all’Approccio Ecologico-Sociale (AES) rispetto a stili di vita a rischio, problemi di salute, sofferenze relazionali, esistenziali e culturali presenti nella comunità, protezione e promozione alla salute, coesione sociale e sostenibilità ambientale.
Dalle informazioni trasmesse, dalle discussioni avvenute durante gli incontri, dai momenti di comunità e dai lavori di gruppo con conduttori e autogestiti, si è giunti alle seguenti conclusioni:

  •   l’Approccio Ecologico-Sociale pone al centro la persona nella profondità delle sue relazioni, la famiglia e la comunità di appartenenza. Le persone con le loro risorse divengono protagoniste attive del cambiamento;
  •   l’Approccio Ecologico-Sociale stimola le persone a divenire dei cittadini attivi in relazione all’autoprotezione della salute, promozione del benessere e del ben-vivere, nella comunità, seguendo le indicazioni dell’O.M.S.;
  •   si è assunta la consapevolezza dell’importanza della terminologia essendo essa non solo forma, ma essenza di quanto si intende trasmettere, espressione concreta dell’AES, della sua evoluzione e di una crescita culturale;
  •   chiamiamo “attaccamento” il rapporto tra la persona e la sostanza o un comportamento rischioso e ciò supera il termine dipendenza in quanto permette di andare oltre un approccio clinico offrendo la possibilità di costruire insieme altre possibilità, altri legami e relazioni;
  •   si è accolta la proposta di intendere la fragilità non come limite, patologia, ma normalità e opportunità di cambiamento attraverso la condivisione in un continuo processo di disequilibrio ed equilibrio (oscillazione);
  •   complessità non è sinonimo di complicato e di caos non evolutivo, ma una dimensione da esplorare e da districare piuttosto che risolvere. Siamo dipanatori di matasse;
  •   ci riconosciamo in oscillazione permanente tra crisi ed opportunità, tra fragilità e risorsa. Questo è il motore del cambiamento per una salute migliore;
  •   uno dei punti essenziali della rete sono i Club Alcologici Territoriali (CAT) che lavorano secondo il metodo ecologico-sociale; si pongono l’obiettivo di migliorare la qualità della vita propria e della comunità locale nel suo complesso creando un clima di pace, solidarietà e dialogo;
  •   nel Club le interazioni che generano piacere portano alla consapevolezza di una scelta di sobrietà e non di rinuncia;
  •   il Club è una comunità multifamiliare, composta da due a dodici famiglie, che potrebbero essere anche quelle solidali, e dal Servitore – Insegnante;
  •   il Servitore-Insegnante è una persona della comunità, formata e aggiornata secondo l’Approccio Ecologico-Sociale, che si mette al servizio delle famiglie e della comunità;
  •   è importante che ogni Club sia consapevole di essere un nodo della rete della protezione e promozione della salute che collabora con altri nodi: associazioni, cooperative, servizi socio-sanitari, amministrazioni, istituzioni e persone (cittadinanza attiva). Nel lavoro di rete è fondamentale il rispetto dell’autonomia di ogni nodo e la pari dignità;
  •   dalle esperienze concrete e dalle ricerche si evince che il Club promuove capitale sociale inteso come “Relazioni sociali in cui le persone mostrano e praticano fiducia reciproca, seguono norme di cooperazione, solidarietà e reciprocità” (P. Donati);
  •   è cresciuta la consapevolezza della responsabilità di ognuno nella promozione del benessere nella propria famiglia, nel luogo di lavoro e nella propria comunità. Per questo si ritiene importante essere “antenne attive” e continuare ad interrogarsi su “cosa posso fare io/cosa possiamo fare noi” quali cittadini attivi partendo dalla messa in discussione dei propri stili di vita e dall’introdurre elementi di perturbazione nei propri sistemi di appartenenza, liberi da condizionamenti culturali dominanti;
  •   nell’Approccio Ecologico-Sociale, l’Educazione Ecologica Continua è fondamentale per le famiglie e servitore-insegnante dei Club e per le famiglie della comunità al fine di produrre una crescita e maturazione personali, di sensibilizzare il territorio e per il cambiamento culturale;
  •   la Spiritualità antropologica può essere definita come la cultura umana esistente. Il disagio culturale può appartenere a tutti; in esso ci si misura con le proprie fragilità e attaccamenti. Non è specifico delle persone con problemi alcol correlati, ma si riscontra nella situazione attuale di molte persone, inteso come “senso di impotenza, incapacità di raggiungere un obiettivo sano, non accettando se stessi, il proprio ruolo e comportamento”. “Non basta ridurre la sofferenza individuale, ma occorre agire sulla cultura che l’ha generata” (Galimberti).
  • Nel concreto si auspica di: Mantenere vivo l’interesse delle persone disponibili ad attivarsi nei programmi alcologici territoriali e di promozione della salute attraverso la loro fattiva collaborazione alla realizzazione di attività di sensibilizzazione e promozione della salute (scuole alcologiche territoriali, aggiornamenti, manifestazioni, ecc.). Contribuire ad una maggiore visibilità e moltiplicazione dei Club di questo territorio al fine di agevolare l’accesso delle famiglie della comunità e nel contempo promuovere un cambiamento nella cultura sociale e sanitaria esistente tenendo conto delle esigenze del territorio, ricercando la collaborazione con le altre realtà pubbliche e private della rete territoriale. Promuovere l’uso della terminologia innovativa dell’Approccio Ecologico-Sociale. Costruire e rinforzare legami di rete tra Dipartimento Dipendenze, Dipartimento Prevenzione, Comunità Terapeutiche, FateBeneFratelli e i Club del territorio. Dare continuità in ACAT Mestre e nelle altre ACAT della Città Metropolitana della Città di Venezia ai programmi di EEC (SAT, autosupervisione, ecc.). Al fine di dare continuità a questo corso e per rinsaldare punti/nodi nella rete territoriale, si fissa un incontro con i corsisti che danno la loro disponibilità ad impegnarsi a vario titolo nei programmi alcologici territoriali e di promozione della salute fondati sul Club per il giorno 23 settembre 2023 alle ore 9.30 a Mestre. Le presenti conclusioni e programmi verranno diffusi nella rete alcologica territoriale, del pubblico e del privato sociale, alle ACAT organizzatrici, all’ARCAT Veneto ODV, al Dipartimento per le Dipendenze Az. ULSS 3 Serenissima ed inviati alla rivista “Camminando Insieme”.
  • Il gruppo delle conclusioni è stato coordinato da Annarosa
    con la collaborazione di Beatrice, Luca, Chiara, Claudio, Gianpietro, Rebecca, Paola.